L’amore sulla terra è sacrificale. In Cielo sarà fruitivo. Un amore che non comporta sacrificio, rinuncia a noi stessi, non è amore. Chi ama veramente deve morire; chi ama veramente deve uscire da sé e collocarsi nell’altro, vivere nell’altro.

Questo è l’amore: uscire e vivere nell’altro, caricandosi di quello che trova nell’altro, per redimerlo; caricandosi e subendo la sorte dell’altro, per cui chi non è disposto a collocarsi nel fratello o nella sorella, costui non ama. Chi rimane in se stesso non ama. Non si può amare rimanendo in se stessi, perché l’amore esce, l’amore esce…
Esce il padre del figliol prodigo, esce il pastore e va in cerca delle pecorelle. L’amore è non aspettare: quello non è amore. L’amore è uscire, l’amore è andare, l’amore è collocarsi in colui che noi vogliamo amare e vivere in colui che noi vogliamo amare e prendere tutto il peso di colui che amiamo, prendere tutto ciò che c’è di più cattivo in quello che noi amiamo, prendere il peccato del fratello e farlo nostro e morire davanti a Dio soffrendo per il peccato del fratello… questo è amore!
E allora, davanti a questo punto noi diciamo: nessuno di noi ama. Ed è così: nessuno di noi ama almeno dell’amore di Cristo, nessuno tanto ama quanto ha amato Cristo. Quando noi parliamo di amore ci avviciniamo un poco all’amore, prendiamo qualche cosa dell’amore di Cristo, qualche cosa, ma non prendiamo tutto l’amore di Cristo, ne prendiamo una unità, due unità, difronte a miliardi di unità, che dovremmo pure prendere perché l’amore di Cristo è stato comunicato a noi mediante lo Spirito Santo.
Viviamo di amore, il che significa vivere per l’altro. Viviamo d’amore, il che significa lasciare se stesso, rinnegare se stesso, le proprie opinioni, le proprie posizioni, le proprie convinzioni e andare all’altro, scendere ai piedi dell’altro, lavare i piedi dei fratelli, caricarsi del proprio fratello sulle proprie spalle come fece Gesù con il samaritano: se lo caricò su di sé e lo affidò ai servi del caravanserraglio dell’albergo perché avessero cura di lui, pagando! Chi ama paga, non è pagato.
Quante cose noi scambiamo per amore, e non è amore. L’amore egoistico non è amore. L’amore sentimentale non è amore. L’amore – quello cristiano, quello vero – è morte, morte a noi stessi perché gli altri abbiano la vita; morte ai propri sentimenti, morte alle proprie opinioni, morte alle proprie verità per vivere nell’altro, appunto per salvare l’altro mediante il mio sacrificio: il sacrificio della mia mente, del mio cuore, della mia vita, della mia persona e donarmi, vendermi come fecero i grandi santi che vollero avvicinarsi al prototipo dell’amore Cristo Gesù.
(Da una catechesi di padre Matteo La Grua – esorcista – del 24 gennaio 1998. Trascrizione dei min 32:25 – 37:28).